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Nell'ambito della discussione sul positivismo giuridico, che a partire dal dopoguerra interessò la cultura europea e accompagnò il consolidamento degli ordinamenti democratici e costituzionali, il confronto tra Nicola Matteucci e Norberto Bobbio, sviluppatosi nella prima metà degli anni Sessanta, assume un significato peculiare: non solo perché vede coinvolti due dei principali protagonisti della filosofia politica e giuridica italiana, ma anche perché in esso si confrontano approcci differenti (e talora contrapposti) riguardanti sia la natura del diritto e del potere, sia il ruolo delle scienze che se ne occupano. In un momento storico nel quale si va in cerca di un nuovo equilibrio tra gubernaculum e iurisdictio, uno dei testi fondamentali della storia del costituzionalismo italiano, nel quale sono affrontati in maniera radicale i punti cruciali sui quali la cultura giuridico-politica di un popolo libero deve essere incardinata, può finalmente riproporre le sue domande e le sue provocazioni. (Tommaso Greco)